Un cattolico doc come Marcello Messori, sul Corriere, parla di papa "imprevedibile":
"Credo sia onesto ammetterlo subito: abusando, forse, dello spazio concessomi, ciò che qui propongo, più che un articolo, è una riflessione personale. Anzi, una sorta di confessione che avrei volentieri rimandata, se non mi fosse stata richiesta. Ma sì, rimandata perché la mia (e non solo mia) valutazione di questo papato oscilla di continuo tra adesione e perplessità, è un giudizio mutevole a seconda dei momenti, delle occasioni, dei temi. Un Papa non imprevisto: per quanto vale, ero tra quelli che si attendevano un sudamericano e un uomo di pastorale, di esperienza quotidiana di governo, quasi a bilanciare un ammirevole professore, un teologo sin troppo raffinato per certi palati, quale l’amato Joseph Ratzinger. Un Papa non imprevisto, dunque, ma che subito, sin da quel primissimo «buonasera», si è rivelato imprevedibile, tanto da far ricredere via via anche qualche cardinale che era stato tra i suoi elettori."
Nell'articolo di Messori si dice anche che in America Latina i cattolici stanno diventando una minoranza. Ma non a causa di un'alternativa ateista, ma per il passaggio dei catt. al protestantesimo pentecostale. Ovvero via simboli, santi, figure, celebrazioni varie, ritenute pagane, e ritorno a un ideale religioso piu' spirituale e a una morale privata e pubblica rigorosa.
In Brasile e' una valanga.
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